venerdì 5 giugno 2009

Storia dell'albergo Scala di Ferro, viale Regina Margherita - Cagliari

Il complesso edilizio noto come "Scala di Ferro" fu costruito sopra il cinquecentesco bastione di Nostra Signora di Monserrato (chiamato anche bastione "dei morti" o di San Giacomo), sulle antiche mura che proteggevano la zona portuale. Il bastione fu utilizzato dal 1850 dalla Guardia Nazionale come piazza d'armi per poi ospitare, nel 1859, lo Stabilimento Balneare Cerruti, progettato e costruito dall'ingegnere Antonio Cerruti, per dotare la città di bagni pubblici. Le due torri merlate, in stile neogotico, risalgono al 1869, anno dell'inaugurazione, mentre l'avancorpo centrale interno, che si affacciava su un giardino alberato, venne costruito sul finire dello stesso secolo. L'albergo, per mano del ristoratore Luigi Caldanzano, aprì i battenti nell'ottobre del 1877 ma finì all'asta sedici anni più tardi. Successivamente l'ingegner Fulgenzio Setti lo acquistò e introdusse le acque termali nello stabilimento balneare, ripristinò le piscine e restaurò le strutture alberghiere che, nelle stampe pubblicitarie dei primi del Novecento, mutarono il nome in "Castello Setti". Nel 1921 l'albergo ospitò il celebre scrittore D.H. Lawrence durante il suo soggiorno a Cagliari. Nel 1961 la Compagnia Italiana "Jolly Hotels" acquistò il complesso e dopo averlo restaurato, lo chiuse qualche anno più tardi. Dopo anni di abbandono, sulla base del progetto presentato dalla attuale società proprietaria, nell'agosto 2000, in accordo con il Comune di Cagliari, sono iniziati i lavori per la realizzazione della nuova sede della Prefettura con residenza annessa e sottostanti parcheggi.

Durante i lavori di rifacimento del complesso della Scala di Ferro è stato possibile mettere in luce una porzione della necropoli di età romana, già nota da precedenti ritrovamenti e scavi archeologici. Sotto il riempimento cinquecentesco sono emerse diverse tipologie sepolcrali attribuibili a fasi cronologiche distinte. L'area, nel tratto nord-occidentale, ha restituito sepolture a cremazione (in fosse o urne) e ad inumazione, con corredi databili dalla metà del III secolo a.C. al I secolo d.C. Più ad est è stata individuata una piccola area sepolcrale monumentale inviolata, con quattro inumazioni in sarcofago, quattro incinerazioni in cinerari sormontati da cippi ed una mensa in pietrame e calce. I cippi ed i cinerari, in calcare bianco locale, sono ascrivibili ad un arco cronologico compreso tra la fine del I secolo e la prima metà del II secolo d.C., mentre la mensa e i sarcofagi sono stati deposti in epoca successiva. La vita di quest'area dovette continuare ancora dopo la sistemazione dei sarcofagi, nei quali si notano tracce di manomissioni da porre in relazione con successive aperture per nuove deposizioni. Presso l'estremità settentrionale dell'area è venuto alla luce un sepolcro monumentale di pianta quadrangolare costruito con blocchi calcarei squadrati. Il monumento, violato già in antico, presentava all'interno, sei nicchie contenenti urne cinerarie.