domenica 11 gennaio 2009

Le Sette Meraviglie del mondo antico

Sono sette monumenti dell'antichità che per le dimensioni imponenti e la straordinaria bellezza si sono guadagnati l'appellativo di "meraviglia". Il primo elenco con i nomi di questi capolavori compare in un frammento di papiro di età tolemaica (II secolo a.C.) che riporta elenchi di persone o cose significative. Il testo, noto come "Laterculi Alexandrini", menziona anche le Sette Meraviglie, ma si conservano soltanto tre nomi: le Piramidi, l'Artemision, il Mausoleo di Alicarnasso. Il più antico elenco completo è, invece, contenuto in un epigramma di Antipatro di Sidone, conservato nell'Antologia Palatina, risalente al II secolo a.C. (secondo alcuni studiosi si tratterebbe, invece, di Antipatro di Tessalonica, per cui la datazione scenderebbe di un secolo). Qui sono citati: le mura di Babilonia, lo Zeus di Olimpia, i Giardini Pensili di Babilonia, il Colosso di Rodi, le Piramidi d'Egitto, il Mausoleo di Alicarnasso e l'Artemision di Efeso. In questo elenco compaiono le mura di Babilonia, a lungo inserite nelle liste più antiche, mentre manca il Faro di Alessandria che, realizzato nella prima metà del III secolo a.C., entrerà per ultimo nel novero delle meraviglie antiche e risulta assente nei primi elenchi. Sono numerosi anche gli autori latini che menzionano le Sette Meraviglie, basti pensare a Vitruvio (I secolo a.C.) o Plinio il Vecchio (I secolo d.C.). Una certa variabilità della lista (pur restando pressoché costante il numero di sette) è documentata anche in età romana e tardo antica: sono citati il Palazzo di Ciro a Ecbatana, il Colosseo, il Campidoglio. La mancanza di un canone fisso prosegue fino al Medioevo e oltre, ma l'interesse per le Meraviglie non sembra arrestarsi mai e ancora oggi suscitano l'attenzione di storici, archeologi, letterati e semplici appassionati, anche se molte di esse sono andate perdute.

L'unica ancora intatta è la piramide di Cheope a Giza (Egitto). Servirono dieci anni per costruirla e milioni di blocchi di pietra, trasportati da cave anche lontane. Eretta durante il regno del faraone Cheope (2551-2520 a.C.), è alta 146,6 metri.
I giardini pensili di Babilonia (oggi in Iraq). Fatti costruire da Semiramide, nel IX secolo a.C., erano palazzi sulle cui terrazze crescevano fiori, alberi da frutta e zampillavano fontane. Secondo alcuni elenchi la meraviglia erano le mura di Babilonia, fatte costruire da Nabucodonosor nel VI secolo a.C.. Erano fatte di mattoni d'argilla e il muro orientale era spesso 12 metri. Non ne rimane nulla.
L'Artemision di Efeso (Turchia). Il tempio dedicato alla dea Artemide venne realizzato nel VI secolo a.C.: era largo 50 metri, lungo 109 e le sue colonne erano alte 19 metri. Rimangono le sue rovine.
La statua di Zeus ad Olimpia (Grecia). Scolpita dal greco Fidia, intorno alla metà del V secolo a.C., era fatta d'oro e d'avorio e alta 12 metri. Anch'essa è andata perduta.
La tomba di Mausolo ad Alicarnasso (oggi Bodrum, in Turchia). Mausoleo, re della Caria (prima metà del IV secolo a.C.), si fece costruire come tomba un palazzo d'oro e marmo (da allora il nome mausoleo è entrato nel linguaggio comune col significato, appunto, di monumento funebre), che divenne famoso per le sue decorazioni. Alcuni frammenti di esse si trovano al British Museum di Londra.
Il colosso di Rodi. Era una gigantesca statua di bronzo, alta 32 metri, posta all'ingresso del porto di Rodi (Grecia). Costruita dallo scultore Carete nel 290 a.C., rappresentava il dio Helios (Sole). Non ne resta nulla.
Il faro di Alessandria d'Egitto. Costruito nel III secolo a.C. su uno scoglio vicino all'isola di Faro (da cui il nome passò a tutti gli edifici di questo tipo), doveva sorvegliare il porto di Alessandria. La torre era alta 120-140 metri. Diversi terremoti lo fecero crollare, ma rimangono rovine sottomarine.

Nessun commento:

Posta un commento