venerdì 30 gennaio 2009

Batteri e catacombe

All'interno delle catacombe di San Callisto, a Roma, sulle pareti tufacee del "cubicolo Oceano", sono state individuate due nuove specie di batteri appartenenti al genere Kribbella che, in onore del luogo della scoperta, sono state chiamate Kribbella catacumbae e Kribbella sancticallisti. Clara Urzì, autrice della scoperta e docente di Microbiologia nel Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Messina, ha recentemente pubblicato sulla rivista "International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology" i dettagli della sua ricerca svolta nell'ambito del progetto "Cats" (Cyanobacteria Attack Rocks). Questi batteri, che hanno trovato nelle catacombe condizioni climatiche favorevoli insieme a microrganismi fotosintetici (cianobatteri e alghe), sono particolarmente dannosi perché penetrano all'interno del substrato tufaceo e causano la caduta della parte superficiale di affreschi e decorazioni parietali. Secondo Patrizia Albertano, professore di Botanica all'Università Tor Vergata di Roma, per preservare gli affreschi e diminuire i cianobatteri che creano patine blu-verdi alle pareti, sarebbe necessario utilizzare un'illuminazione monocromatica, simile a quella proiettata nei nightclub.

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